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Le aziende medievali nel 2020

Tempo di lettura: 3 minuti

Cosa sono le aziende medievali? Come fanno ad esistere nel 2020?

Queste sono due domande a cui non si trova una risposta studiando marketing in università, nè qualsiasi corso di laurea in Economia vi parlerà di queste aziende.

Anzi. Tutto ciò che studierete avrà come riferimento generalmente le grandi imprese dove tutto funziona quasi a perfezione seguendo le regole del mercato ed il buon senso.

Ecco, nella maggior parte delle PMI italiane (e sì, probabilmente anche dove lavori tu lettore o l’azienda di cui sei “il titolare” se sei un’imprenditore) non esiste il buon senso e non prendono piede le regole del mercato.

L’azienda medievale è la tipica piccola media impresa italiana. E potete dirmi quanto volete “non è vero, dove lavoro io non è cosi”.

Come riconoscere un’azienda medievale?

Definiamo un po’ di aspetti caratterizzanti delle aziende medievali:

  • Gli ordini arrivano via Fax. Le conferme d’ordine vengono mandate via fax.
  • Le email sono strumenti demoniaci. Spesso sono controllate direttamente dal “titolare” (altro titolo medievale) e i singoli dipendenti non hanno un’indirizzo mail personale perchè non ci si fida.
  • Non vi è una gestione organizzata ed informatizzata degli ordini di lavoro.
  • Il reparto amministrazione, quando interno all’azienda, si occupa di ricontrollare a mano il lavoro dei computer (esempio: controllare che il totale degli ordini fatturati a un cliente corrisponda al totale riportato in fattura).
  • Il livello di informatizzazione è quasi nullo. Ci sono dei computer ma nessuno ha bene idea di cosa sia un CRM, di come gestire una casella email da remoto, di come digitalizzare dei documenti.
  • Il livello medio di inglese in azienda è infimo. Nessuno o quasi parla inglese, e chi lo parla è a livello estremamanete scolastico (the cat is on the table)
  • Il numero di giovani laureati (<40 anni) è esiguo, e qualora non lo fosse, i laureati svolgono mansioni d’ufficio non qualificate.
  • Il “titolare” (che non merita l’appellativo “imprenditore”) nutre una diffidenza innata nei confronti dei dipendenti.
  • Lavorare da remoto (“Smart working“) è considerato al livello di blasfemia. Non è pensabile che un dipendente possa lavorare da casa senza nessuno che gli stia col fiato sul collo.
  • Metà dei dipendenti ha stipendi da fame.
  • Non esiste quasi per nulla l’outsourcing: si fa tutto in azienda, compresi i processi che non portano valore ma solo costi.
  • A questo proposito, il “titolare” non ha letteralmente idea di cosa voglia dire “outsourcing”.
  • Carenza quasi totale di corsi di aggiornamento ed innovazione.
  • Sistema Gestionale interno obsoleto o inadeguato alle esigenze di lavoro.

Ecco, se l’azienda in cui vi trovate si rispecchia in almeno 3 di questi punti, lavorate in un’azienda medievale. In realtà ne basterebbe anche solo uno.

E so che direte “eh che giudizio del cazzo” “eh vorrei vedere te al mio posto, con questi dipendenti” “facile definire un’azienda medievale, la colpa è dello stato/della crisi/del coronavirus” (e di stocazzo, aggiungerei). No, cari “titolari”, la colpa è vostra, e prima lo capirete prima uscirete dalla fossa che vi siete scavati.

Un’azienda medievale NON è fatta per sopravvivere nel 2020.

Quindi, com’è possibile che ci siano così tante aziende medievali ancora in Italia? I motivi sono vari:

  • Poca concorrenza qualificata: la maggior parte dei concorrenti del settore vive nel medievo a sua volta.
  • Giro di clienti “storico”: altre aziende si forniscono sempre dallo stesso fornitore lasciandogli abbastanza aria per respirare. La perdita di un cliente storico non è rimpiazzata dall’acquisizione di nuovi clienti.
  • Aiuti di stato. Che non fraintendetemi, sono giustissimi. Se sono finalizzati a salvare un’azienda da una crisi temporanea da cui può uscire e rafforzarsi. Ma tante aziende medievali usano questi aiuti per “galleggiare” all’infinito (o quasi) senza generare margini di guadagno.
  • Finanziamenti, banche e bilanci falsi. Chiunque lavori in un’azienda da abbastanza tempo sa che i bilanci presentati alle banche non sono uguali a quelli presentati in camera di commercio, e nessuno dei due rispecchia l’andamento reale dell’azienda. Almeno, per la maggior parte delle PMI. Le banche concedono prestiti sulla base di dati falsati e sulla base di rapporti fiduciari, lasciando alle aziende medievali abbastanza credito per continuare a lavorare.
  • Fatture false e anticipo fatture. Questo è un metodo diffusissimo per generare liquidità nel breve termine: si emettono fatture false a clienti reali, con pagamento con RiBa (ricevuta bancaria) a 30-60 o meglio 90-120 giorni. La fattura viene cancellata, ma prima si chiede alla banca anticipo fattura in conto, la banca anticipa i soldi all’azienda che poi prima della scadenza della RiBa provvederà a ritirarla per evitare insoluti da parte del cliente (che non saprà mai niente di quella fattura)
  • Insoluti: il metodo più diffuso che usano le aziende medievali per galleggiare nel 2020 è semplicissimo: non pagare i creditori. Tasse, IVA, INPS, Fornitori e per ultimo dipendenti: se mancano i soldi in cassa si smette di pagare, e si spera che le cose vadano meglio. Si tira la coperta da una parte all’altra lasciando sempre scoperto qualcosa.

Potrei scrivere un libro su ognuno di questi punti (e magari un giorno lo farò) ma per ora bastano queste parole a riassumere le condizioni che permettono alle aziende medievali di sopravvivere.

Come smettere di essere un’azienda medievale?

Investendo in innovazione, laureati, futuro, tecnologie e marketing.

Se seguirai questo blog, pian piano scoprirai quali sono a livello pratico le innovazioni da considerare, come migliorare la gestione interna dei processi e delle persone, come investire sul futuro e non solo smettere di essere un’azienda medievale, ma battere decisamente la concorrenza e aumentare non solo il fatturato ma gli utili.

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