Un’azienda per avere successo deve avere un’etica.
Cosa significa?
Un’azienda che non ha dei principi morali e priva di rispetto per i propri clienti/fornitori/lavoratori, per l’ambiente e per tutti gli stakeholders, non merita il successo.
Esistono aziende prive di etica che hanno avuto e hanno successo, ed alcune di queste rientrano tra le 500 aziende più grandi del mondo. Ma questo non vuol dire che la mancanza di principi morali sia la strada da seguire per il successo: anzi, nella maggior parte dei casi, questo porta al fallimento.
Un’azienda dovrebbe avere come scopo primario la creazione di benessere, inteso non solo come benessere economico per i soci, ma miglioramento delle condizioni di vita di tutti gli stakeholders (= coloro che hanno interessi nella società) e, secondo una visione più innovativa, che abbraccio pienamente, il miglioramento delle condizioni di tutto il mondo.
I valori da rispettare
Quali sono questi valori?
- Il rispetto dei propri dipendenti. Un salario degno, una condizione lavorativa adeguata, non sfruttare la forza lavoro ma valorizzarla, percepire i dipendenti come una risorsa, non come un costo. L’istituzione di assicurazioni per ogni dipendente, i famosi incontri di “team building” per migliorare la coesione tra colleghi, i premi (e non solo economici) per riconoscere i meriti a chi spettano. Inoltre, gli imprenditori dovrebbero condividere con i dipendenti gli obiettivi aziendali, invece di lasciarli all’oscuro delle decisioni strategiche, e dovrebbero coinvolgere i rappresentanti dei dipendenti nelle decisioni più importanti. Dovrebbe esistere la meritocrazia all’interno delle aziende, e trasparenza nella comunicazione top-down. Troppo spesso gli imprenditori considerano invece i dipendenti come “poveri pirla” a cui non comunicare le scelte aziendali fino all’ultimo, da tenere all’oscuro dei piani strategici, da non ascoltare per capire i problemi interni. Questo porta ad una condizione in cui i dipendenti non hanno rispetto per l’azienda, non si sentono parte di una “famiglia allargata” che rema verso uno stesso obiettivo, ma anzi si ritengono pedine di una partita a scacchi di cui non conoscono gli altri pezzi e le mosse future.
- Il rispetto per i clienti. Le aziende non devono considerare i propri clienti come mucche da mungere, come una massa di rincoglioniti a cui vendere i propri prodotti attraverso l’inganno e con comunicazioni fuorvianti. I clienti sono una risorsa, sono coloro i quali tengono in piedi l’azienda tramite i loro acquisti. E vanno di conseguenza ascoltati, considerati e rispettati. Le comunicazioni devono essere trasparenti, le pubblicità non devono essere ingannevoli o subdole. E l’azienda non solo dovrebbe comunicare i propri valori attraverso la pubblicità, ma dovrebbe prima di tutti rispettare questi valori in ogni ciclo e in ogni business unit.
- Il rispetto per gli investitori e gli istituti finanziari. Comunicazioni finanziarie trasparenti, presentazione di bilanci che rispecchino la situazione reale e relazioni chiare e trasparenti. Questo vuol anche dire che in caso di periodi problematici dal punto di vista economico/finanziario l’azienda ha il dovere morale di informare i creditori, gli istituti finanziari (banche, finanziatori) ed i soci, senza esitare e instaurando così un rapporto di fiducia duraturo nel tempo.
- Il rispetto per le istituzioni. Le istituzioni pubbliche del territorio sono parte degli stakeholders di un’azienda: ogni azienda influenza, in qualche modo, il territorio in cui opera. Pertanto, creare dei rapporti costruttivi con le istituzioni pubbliche locali è cruciale per un successo duraturo e per avere l’appoggio della comunità. In termini pratici vuol dire che un’azienda deve impegnarsi a pagare imposte e tasse in tempo e un rappresentante dovrebbe essere in contatto costante con il comune (e la provincia, se possibile) per avere rapporti stretti con gli enti e venire a conoscenza prima di altri di eventuali cambiamenti. Gli enti e le istituzioni sono un’enorme cassa di risonanza per le piccole medie imprese che riescono ad entrare in questo mondo, e l’appoggio di esse può essere determinante per il successo di un’azienda.
- Il rispetto per l’ambiente. Nel ventunesimo secolo pensare di avere un’impresa che non rispetti l’ambiente non solo è follia, ma è estremamente deplorevole. Un imprenditore che non ha ancora capito l’importanza del rispetto dell’ambiente non merita in nessun modo questo titolo. Rispettare l’ambiente non vuol dire solo rispettare le leggi in materia (che già troppe aziende non rispettano) ma agire attivamente: coinvolgere tutti i dipendenti in un programma di educazione al rispetto ambientale, al consumo responsabile ed al riciclo; ridurre i consumi inutili (tonnellate di fotocopie, fax, copie cartacee di documenti digitali…), mantenere i protocolli di smaltimento rifiuti aggiornati ed ottimizzati, calcolare l’impatto ambientale annuo dell’azienda e porsi degli obiettivi di diminuzione progressiva per gli anni successivi. Idealmente, un imprenditore di un’azienda sulla strada del successo potrebbe coinvolgere anche i figli dei dipendenti in un programma esteso di educazione ambientale: ricordate che lo scopo primario di un’azienda è creare benessere, e questo benessere dovrebbe essere duraturo. Il futuro è nelle mani delle nuove generazioni, ed è compito nostro educarle e trasmettere i valori che permetteranno di ottenere un futuro migliore.